Live Forever – I Custodi del Tempo, il libro che preserva la memoria collettiva

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Live Forever – I Custodi del Tempo, il libro che preserva la memoria collettiva

Cosa accadrebbe se potessimo davvero custodire i nostri ricordi per sempre? Se esistesse un modo per continuare a ricordare per sempre chi non c’è più? Oggi vogliamo parlare di un libro, ma non solo, perché da questo libro è nata una piattaforma da scoprire: esplora Live Forever – I Custodi del Tempo. Un romanzo che va oltre la finzione: è una visione concreta. Scritto da Mauro Pompetti, ingegnere e innovatore, il libro costruisce un ponte tra passato e futuro, tra emozione e tecnologia, tra realtà e immaginazione.

Quando la memoria diventa eternità

“La memoria è l’unica forma di eternità che possiamo costruire.” Live Forever – I Custodi del Tempo è un invito a riflettere su cosa significa davvero ricordare. Volendo citare Isabel Allende, che scriveva “La morte non esiste, figlia. La gente muore solo quando viene dimenticata”, questo romanzo ci avvicina a un tema che molti di noi temono e fanno fatica ad accettare: la fine. Il protagonista, Marcus, è un ingegnere visionario che, segnato da una perdita profonda, concepisce un’idea rivoluzionaria: una piattaforma digitale per custodire e trasmettere le memorie familiari. Si parla, dunque, di connessioni emotive, di identità tramandata, di quel legame invisibile che unisce generazioni distanti.

L’aspetto più sorprendente è che non si limita alla carta. L’autore, Mauro Pompetti, ha realmente dato vita a una piattaforma con lo stesso nome del romanzo. Un progetto digitale pensato per permettere a ognuno di noi di registrare foto, video, voci e ricordi, creando un albero genealogico capace di attraversare il tempo. Un intreccio tra finzione e realtà dalla forza rara: ogni capitolo non solo ci porta avanti nella storia di Marcus, ma ci interroga su come custodiamo ciò che amiamo, su come vorremmo essere ricordati.

Aggiungiamo, poi, che la struttura narrativa di Live Forever – I Custodi del Tempo non segue una linea retta. Il tempo si piega, si intreccia, si trasforma in uno spazio narrativo fluido. La lettura è un’esperienza immersiva, che obbliga il lettore a farsi domande, a rivedere le proprie certezze. E, contrariamente ad altri libri, dove spesso i protagonisti sono eroi patinati, qui sono esseri umani. Con fragilità, sogni, ferite e convinzioni. E così finiamo a riflettere su un aspetto: l’amore e il ricordo non devono più svanire nel tempo o tra le cartelle di un vecchio computer. Possono essere organizzati, protetti, resi accessibili anche a chi ancora non è nato.

Chi è Mauro Pompetti, l’ingegnere che preserva la memoria

Dietro questo progetto letterario e tecnologico c’è un uomo che ha unito rigore scientifico e visione umanistica. Mauro Pompetti, oltre che autore, è un ingegnere nucleare, un inventore, un imprenditore che ha scelto di dare forma a un sogno condiviso: rendere l’esperienza umana qualcosa che non si perda. Con Live Forever – I Custodi del Tempo ha costruito un racconto che ha il coraggio di affrontare la morte non con paura, ma con creatività. E ha reso quella visione un prodotto reale, funzionante, accessibile.

Live Forever – I Custodi del Tempo non è uno di quei libri che si leggono tutto d’un fiato e si dimenticano dopo una settimana. È una storia che lascia qualcosa. A volte un nodo in gola, altre volte una domanda che resta lì, silenziosa, ma insistente: cosa rimarrà di noi?

Marcus, il protagonista, non è un eroe. È uno come tanti, che ha perso qualcuno e ha deciso di fare qualcosa di concreto con quel dolore. È questo che rende la lettura così vicina: ci parla non in astratto, ma in una lingua che conosciamo bene – quella della memoria, dell’assenza, del bisogno di non lasciare andare del tutto. Oggi, dove tutto si salva ma nulla si conserva davvero, questo libro ci ricorda che i ricordi hanno bisogno di cura. Non bastano una foto sul telefono o un post sui social. Serve tempo, volontà, ascolto. E forse anche un po’ di coraggio. Per chi ha amato. Per chi è stato amato. Per chi non vuole essere dimenticato.

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